Salento

Salento terra di incontri tra Oriente e Occidente. Odore di mare, persiane chiuse,  luci della festa patronale. La primavera risuona in un mandorlo in fiore e nei campi di calendule a gennaio. Salento luogo ricco storie per tornare ancora e non dimenticare

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La strada

Siamo circondati dalla bellezza eppure, a volte, sembra che non ce ne accorgiamo, presi come siamo dal tran tran quotidiano. Ma basta il suono di una campana nel mezzo di una strada basolata per ricordarci che siamo frutto di una storia che ha percorso centinaia di anni per giungere fino a noi .

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La chiesa di Santa Caterina d'Alessandria a Galatina

La chiesa di santa Caterina d'Alessandria a Galatina è un mirabile esempio di arte romanica e gotica. Fatta edificare dal nobile Raimondo Orsini del Balzo, conte di Soleto e principe di Taranto, a cui seguirono la committenza della moglie Maria d'Enghien Brienne, contessa di Lecce, principessa di Taranto e, in secondo nozze, regina di Napoli ed il figlio Giovanni Antonio Orsini del Balzo .

L'interno presenta degli straordinari cicli di affreschi realizzati tra la fine del XIV  ed il XV secolo.  Lo stile a cui rimandano è quello giottesco, sebbene le scene posseggano dei tratti propri che spaziano dalla cultura bizantina fino all'Umanesimo. 

I cicli sono sette e dall'ingresso si possono leggere le storie dell'Apocalisse, per poi proseguire nella lettura della Genesi, storie del Vangelo di Cristo e nel presbiterio sono raffigurate le storie di Santa Caterina d'Alessandria, titolare della chiesa. Nella navata destra, sotto un cielo oltremare trapunto di stelle si svolgono le storie tratte dai Vangeli Apocrifi: le storie di Anna e Gioacchino, le storie di Maria e dell'infanzia di Cristo

Segue il bellissimo chiostro con dipinti della fine del XVII secolo opera del francescano fra Giuseppe da Gravina e non deve mancare una visita al piccolo museo della basilica che accoglie numerose reliquie tra cui il dito appartenuto a Santa Caterina d'Alessandria e la mammella di sant'Agata prelevata dalla città di Gallipoli e custodita nel convento della chiesa. 

Pregevole la presenza di uno splendido evangeliario con Cristo pantocratore, realizzato in micromosaico del XIV secolo , un'opera prodotta a Costantinopoli e portata a Galatina da Raimondo Orsini del Balzo